Il ricordo di quelle conchiglie
– ANGOLI DI STUDIO e il ricordo di quella conchiglia che ci fa compagnia nel portafoglio, nella borsa o nel comodino –
Quelle lunghe passeggiate a riva, cercando conchiglie, meglio se alla mattina presto, quando il rumore che ancora sovrasta gli altri è quello del mare, ancora oggi mi fanno stare bene. Sanno di belle sensazioni, di istanti vissuti nel qui ed ora e anche di bei ricordi vecchi e nuovi.
Un po’ di mare è arrivato in studio, complice una bambina di 4 anni, che raccoglieva e regalava conchiglie ai vicini di ombrellone in spiaggia, credendo fermamente di fare loro il regalo più bello del mondo. E quella dolce bimba ha proprio ragione, perché quel regalo era davvero il più bello tra tutti. Ci aveva infatti messo tutta la sua attenzione e cura per raccogliere quella conchiglia, scegliendola tra mille altre prima di separarsene per donarla. Quale regalo esiste migliore di quello fatto con attenzione e cura?
E di fronte a questo inaspettato regalo ogni persona si è illuminata, ringraziando quella bimba e promettendole che l’avrebbe tenuta in un posto sicuro, per sempre.
Le conchiglie in studio arrivano da quella bimba con la promessa che le avrei regalate a chi non era tanto felice così da farl* subito stare meglio.
Perché il dono di una conchiglia ‘portafortuna’ può fare la differenza in una giornata grigia.
Gocce di Psicologia
Cristina Mariani
Psicologo – Senago
ESSERE GENITORI, CHE AVVENTURA!
– ESSERE GENITORI, CHE AVVENTURA! –
Lettera ad una bambina diventata improvvisamente ‘quella grande’
“Sempre un passo avanti in tutto. Un passo avanti nel raggiungere le tappe evolutive, un passo avanti nel raggiungere i traguardi. Spesso ci si doveva ripetere “è piccola e non lo sembra davvero, pretendiamo troppo”.
Essere sorella maggiore è una cosa naturale, è normale… ma ecco che per la prima volta in questi mesi sei entrata in difficoltà. Essere ‘la grande’, non essere ‘l’unica’ … per te uno stravolgimento del tuo mondo. In un secondo penso tu ti sia sentita messa da parte, ti sia sentita di dover competere per ricevere quell’abbraccio che è in grado di tranquillizzarti. Vedo il tuo sguardo quando ti chiedono “allora fai la brava con la sorellina?”, “sei contenta di essere la grande?”, “come è bella la tua sorellina”… frasi innocue e normali ma, lo percepisco, in quel momento fai finta di non sentire. E più cerco di farti ragionare e dirti che ci sono e più ti arrabbi.
Ieri sera però mentre tu piangevi e urlavi e io, ormai senza pazienza, cercavo di contenerti…..in quel momento in cui mi sembrava di essere su due pianeti diversi, mi sentivo frustrata e incapace di calmarti, lì ho capito che in realtà non eravamo mai state così vicine. In realtà ci stavamo ‘gridando’ la stessa cosa: io che ti amavo allo stesso modo di prima, se non di più e che ero lì con te e tu che mi amavi allo stesso modo di prima e che mi volevi ancora più vicina per poterlo sentire.
Non so quanto tempo ci vorrà per trovare il nostro nuovo equilibrio ma sono certa che, ascoltandoti, anche questa volta sarai tu a indicarmi la strada giusta.
Le nostre tre mani sono unite dall’amore che ora sto cercando di dare a voi due ma sono certa che, un giorno la tua mano sarà stretta in quella di tua sorella, saldamente, con le vostre diversità e le vostre somiglianze… e se vi vorrete bene e ci sarete l’una per l’altra, allora sarò la persona più felice del mondo perché avró contribuito a creare ‘l’opera’ più grande di tutte. “
Gocce di Psicologia
Cristina Mariani
Psicologa – Senago
Forse la rabbia non è l’unica gabbia dentro la quale si può rimanere prigionieri
– LIBRI IN FRASI –
“Forse la rabbia non è l’unica gabbia dentro la quale si può rimanere prigionieri. Il senso di responsabilità, il timore di deludere o ferire chi ci ama, possono essere anche peggio. (…) Credi di sapere chi sei, (…) hai nutrito i tuoi obiettivi e ti sei costruita con cura, un pezzettino per volta. Sei convinta che questo ti terrà al riparo da tutto. E invece, in un pomeriggio di metà agosto, capisci che non stai combattendo i mostri, ma che il tuo mostro ha divorato te. (…) Mi rendo conto che a portarmi qui, a trattenermi negli anni, è stata quella bambina che credeva di poter essere amata solo facendo la brava, quella che esisteva esclusivamente attraverso l’approvazione degli altri, tormentata dalla folle e inconfessata paura che, se avesse smesso di compiacerli, il loro amore sarebbe scomparso. Quella che non si era mai concessa la possibilità di fare una cosa sbagliata, di correre un rischio, di accettare di sentirsi sola o spaesata. Quella che adesso, d’un tratto, (…) si accorge di aver scalato una montagna che davvero non era la sua. Un paio di occhi buoni indirizzano la mia vita la prima volta. Altri due occhi buoni, quella mattina, me la cambiano in un attimo.” (M. Bussola)
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicoterapeuta – Senago
Prova a vedere i colori
Prova a vedere i colori
– VIVI COME PETRIX e tu come vedi il mondo? –
“Sono riuscito a capire che non è sempre la situazione a rendermi infelice ma il modo in cui io la penso. Meno cerco di controllare il mondo più sono libero di guardare come si manifesta in tutta la sua incredibile meraviglia.” ( J. Norbury)
Vivi come Petrix
Cristina Mariani
Psicologa – Senago
“Il viaggio. Grande Panda e Piccolo Drago” di J. Norbury
– CRESCIAMO LEGGENDO, TRA ALBI E PAROLE –
“Il viaggio. Grande Panda e Piccolo Drago” di J. Norbury, ed. @rizzolilibri
La terapia è un viaggio, un percorso dentro se stessi fatto di luci e ombre.
Non esiste un percorso lineare ma spesso durante il viaggio si incontrano ostacoli, battute di arresto, vere e proprie tempeste che ci fanno vacillare, ci fanno perdere la speranza di poter migliorare.
E poi accade qualcosa che innesca qualcos’altro… fino ad arrivare a comprendere, ad accettare e trovare nuove consapevolezze che ci fanno stare bene.
Ogni cambiamento richiede fatica, ogni percorso su se stessi richiede coraggio ma la strada fatta ne vale sempre la pena.
In queste pagine che raccontano del viaggio di Piccolo Drago verso il cambiamento, accompagnato da Grande Panda, suo supporto costante, ho rivisto la terapia, in tutte le conquiste e le difficoltà.. e come ci ricordano questi teneri protagonisti anche le peggiori tempeste passano prima o poi e spesso nuovi pensieri maturati portano a nuovi modi di vedere se stessi e il mondo…
Accetta di avere dei limiti
– PSICOCOCCOLE –
Accetta di avere dei limiti
Spesso è una continua battaglia.
Spesso riconoscerli equivale a sentirsi incapaci o pensare di aver fallito.
In realtà per rispettarsi davvero e stare bene con se stessi bisogna comprendere che alcune cose sono possibili, altre non lo sono.
Accetta di avere dei limiti e arriva fin dove puoi arrivare.
Non puoi andare ‘oltre te’.
Gocce di Psicologia
Cristina Mariani
Psicologa – Senago
Learn More” Panda e Topo ” di C. Cheng e S.M. King – Cresciamoleggendo
– CRESCIAMO LEGGENDO, TRA ALBI E PAROLE –
” Panda e Topo ” di C. Cheng e S.M. King, ed. @nomosbambini
Sai che ci sarò.
Sai che ti terrò la mano in ogni momento.
Sai che non ti lascerò.
Sai che ti porterò sempre con me, nei miei passi, nella testa, nel cuore.
Cosa c’è di più bello che ricevere o dire queste parole?
I due amici, Panda e Topo, ci raccontano proprio questo… nè una malattia, nè una difficoltà, nè la distanza possono separare due persone che si vogliono bene.
Stima, affetto, fiducia, cura: tutto questo rende un legame profondo e unico, oltre il tempo.
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicoterapeuta – Senago
Learn MoreCRESCIAMO LEGGENDO – ” La dichiarazione dei diritti delle mamme “
– CRESCIAMO LEGGENDO e “essere mamma” con “La dichiarazione dei diritti delle mamme”
Essere mamma significa:
cambiare tutte le mie priorità in un secondo,
avere la testa costantemente piena di impegni, scadenze, cose da ricordare e organizzare tutto…costantemente organizzare,
Stupirmi se c’è tempo per leggere una pagina di un libro senza crollare o se si dorme tutta la notte senza interruzioni per ‘latte’, ‘acqua’, ‘bagno’, ‘pianto’, ‘brutto sogno’, ‘non ho più sonno’,
Capire che a volte si deve andare oltre la stanchezza,
Sentirmi in colpa, farmi continui esami di coscienza “Avrò fatto bene?”, “Ho perso la pazienza troppo presto?”, “starò facendo abbastanza?”,
Sperimentare la paura, quella vera, quella che provi solo quando in gioco c’è la ‘cosa più importante che hai’,
Resistere, mandare giù, far finta di niente,
Fare programmi con la certezza matematica di doverli annullare all’ultimo.
Essere madre non è facile, è fatica, è cura costante dell’altro, è provare anche sconforto e altre mille emozioni diverse ma, quando gli occhi di un figlio incrociano quelli di una mamma o si stringe nella propria quella piccola mano… ecco lì accade un miracolo e ogni arrabbiatura, ogni fatica, ogni difficoltà è superabile perché quello che si prova è amore, quello puro.
“La dichiarazione dei diritti delle mamme”, ed. @lostampatello_libri ci ricorda con ironia tutto questo, andando con i suoi 15 articoli contro ogni ‘luogo comune’: le mamme sono donne che hanno il diritto di lavorare, di uscire, di amare, di essere donne, amiche e fidanzate, di piangere, di ammettere di non farcela più, di chiedere aiuto SENZA PER QUESTO ESSERE MADRI DI SERIE B.
Ognuno ha il diritto di vivere la maternità a suo modo con l’unica certezza di provare a dare il massimo per crescere al meglio delle proprie possibilità il proprio bimbo.
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicologo – Senago
” Io gomitolo, tu filo ” di @alberto_pellai – Cresciamo leggendo
– CRESCIAMO LEGGENDO, TRA ALBI E PAROLE –
“Io gomitolo, tu filo” di @alberto_pellai , ed. @deagostinilibri
Di basi sicure, di attaccamento, di relazioni primarie. Di amare e condividere, amare e lasciar andare. Di costruire fondamenta incrollabili.
Questo libro racchiude le fondamenta della teoria dell’attaccamento, uno dei pilastri del mio percorso di studi.
Queste pagine parlano alle mamme, ad ogni caregiver. È un racconto che parte prima ancora che esista un ‘io’ e un ‘tu’. È un viaggio che parla di unione, di vicinanza, di contatto che ‘non capisco dove finisci tu e inizio io’. Un viaggio che parla di sicurezza, di una base sicura a chi tornare, di fiducia, di spronare all’autonomia per poi lasciar andare. È il racconto di una relazione che non finirà mai di essere perché quel filo che unisce verrà tenuto stretto nelle mani senza ostacolare in nessun modo il volo dell’aquilone ma con la costante certezza della presenza.
#cresciamoleggendo
Cristina Mariani
Psicologo – Senago
” Il rosmarino non capisce l’inverno ” di Matteo Bussola
” Il rosmarino non capisce l’inverno ” di Matteo Bussola
“Cara, vedi, il fatto è che spesso siamo i nostri peggiori nemici. Perché preferiamo fare quello che ci riesce, o ciò che le persone che ci amano si aspettano da noi, piuttosto che fare quello che ci piace davvero. Preferiamo sentirci adatti ad un ruolo già scritto, andare sul sicuro. E alla mia età posso dirtelo serena: è un gran peccato.”
“A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di avere soffocato la propria? Di non essersi mai davvero prestata ascolto? Cos’hai pensato, tu, la mattina o il pomeriggio o la notte in cui, per la prima volta, lo hai capito?”
(M. Bussola)